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Atypical, una realtà senza filtri

Dimenticate le serie adolescenziali alla Skins o alla Thirteen Reason Why, dimenticatele. Oggi vi voglio proporre una serie innovativa che non ha nulla a che fare con il mistery o con problematiche adolescenziali quali alcol, droga o "quale scarpa devo indossare sotto questo abito". Dunque, vi parlerò di Atypical.
Atypical è una serie statunitense prodotta dalla piattaforma Netflix e creata dalla showrunner Robia Rashid. Racconta la quotidianità di un ragazzo quasi diciottenne, Sam Gardner (Keir Gilchrist), affetto dalla sindrome di Asperger, un disturbo pervasivo dello sviluppo imparentato con l'autismo. Per spiegare meglio di cosa si tratta userò le parole della terapeuta del protagonista, Julia Sasaki (Amy Okuda):«I disturbi dello spettro autistico sono caratterizzati da comportamenti ripetitivi, difficoltà di socializzazione, e fissazioni intense persistenti. Ho un paziente che si è inventato 95 modi di cucinare un uovo». La storia si snocciola in tre stagioni, 28 puntate in tutto, ed è stata già commissionata una quarta stagione. Con questa serie entriamo nel vivo di una famiglia che deve affrontare ogni giorno il non essere capita dagli altri, l'essere isolati perché il loro bambino è "strano", le difficoltà che ha Sam nel socializzare o nel trovarsi una ragazza.
Ed è proprio da questo punto che la sua vita cambia, Sam vuole trovare una ragazza ma è troppo ancorato alle sue abitudini, al suo quaderno dove scrive ogni cosa, pensieri e fatti accaduti. Sam ama disegnare, vuole eccellere nonostante le sue capacità "ridotte". Ha una madre, Elsa (Jennifer Jason Leigh),molto apprensiva che spesso non gli permette di prendere le sue decisioni da solo, mentre la sorella Casey (Brigette Lundy-Paine), sebbene sia più piccola, si prende cura di lui in modo diverso, spronandolo a fare le sue scelte e spesso facendo la dura con lui. In effetti anche Casey è un'adolescente incasinata alle prese con il suo futuro e spesso si sente trascurata a causa del fratello poiché è ricoperto di attenzioni in quanto affetto da autismo. Non mancano momenti dolcissimi tra i due fratelli, Sam è comunque una persona molto empatica e si rende conto dello stato d'animo degli altri o di quando lo prendono in giro, e Casey rinuncerebbe ai suoi sogni per lui. Il padre di Sam, Doug (Michael Rapaport), invece non è mai riuscito ad avere un vero dialogo con il figlio, come se non avesse del tutto accettato la sua condizione ma, quando Sam decide di trovarsi una ragazza e di voler essere indipendente, si rende conto che il ragazzo ha bisogno di una figura paterna costante su cui contare. Attraverso questo personaggio possiamo intraprendere un viaggio di amicizia e di amore, di difficoltà reali e una sensibilizzazione verso coloro che sono autistici e incompresi dai più. Sam è un ragazzo senza filtri, dice tutto quel che pensa perché non capisce che forse certe cose è meglio non dirle. Non solo, prende tutto alla lettera e l'ironia non  è il suo forte. A o B, non esiste una via di mezzo. Crescendo, però, inizia a trovare quella via di mezzo, inizia a fare dei progressi. La famiglia Gardner ci permette di toccare diversi temi, anche l'adulterio o la scoperta della propria sessualità.
Il bello della serie è proprio la prospettiva, vediamo il mondo attraverso gli occhi di Sam. Un mondo atipico, senza bugie, una realtà dominata dai pinguini dell'Antartide di cui Sam è molto appassionato. Con delicatezza, miscelata all'ironia e alla quotidianità, Atypical mette in mostra come la nostra vita sia in continuo mutamento e che, nonostante gli ostacoli, l'unione della famiglia e degli amici è di vitale importanza per viverla. Ognuno è strano a modo suo, questo dimostra Atypical. E chi l'ha detto che essere strani sia davvero un qualcosa di negativo? Siate atipici, miei cari lettori, e gustatevi questa serie a cui io do un bel 10 e spero che voi converrete con me su quanto detto. 
Per oggi è tutto.
A. List

P.s. atipico: che non è tipico, che non rientra nello schema generale. 

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