Passa ai contenuti principali

The end or the beginning of the fucking world?

Dopo due anni dalla sua prima uscita (24 ottobre 2017 mandata in onda su Chanel 4),la seconda stagione di The End of the F***ing World approda sulla piattaforma Netflix il 5 novembre 2019. La serie britannica creata da Jonathan Entwistle prende spunto dalla graphic novel omonima di Charles Forsman. I protagonisti sono due diciassettenni alle prese con i loro problemi adolescenziali e familiari. Alyssa, interpretata da Jessica Barned, è una ragazza asociale annoiata dalla vita. È scontrosa ma odia il silenzio e pensa che chi tace ha qualcosa che non va, qualcosa da nascondere. James, interpretato da Alex Lawther, crede di essere psicopatico ma in realtà non ha superato l'evento traumatico del suicidio della madre divenendo apatico e privo di emozioni. Le cose cambiano quando incontra Alyssa, dopo di lei inizia finalmente a provare emozioni e sentimenti. I due partono per un viaggio per sfuggire alla monotonia della quotidianità ma mentre cercano solo di divertirsi facendo una qualche bravata tipica dell’età loro, entrano abusivamente nella casa di un professore stupratore seriale. E qui le cose iniziano a complicarsi, ovviamente. Inizierà una vera e propria caccia verso i due ragazzi da parte della polizia. Il finale della prima stagione sembrava non dare spazio ad una seconda, con un finale perfetto, sebbene sia un finale aperto. Avrebbe reso la serie più realistica, la vita reale non sempre ci dà seconde possibilità e non sempre possiamo aspettarci un finale felice come nelle fiabe. L’impostazione della serie ricorda inevitabilmente Thelma e Louise, le due amiche ricercate dalla polizia dopo una serata di divertimento finita in modo disastro.
Non mi aspettavo una seconda stagione, anche perché la graphic novel si conclude con le vicende della prima stagione. Dunque la seconda stagione è totalmente inventata ed è ambientata due anni dopo, esattamente due anni dopo anche dall'uscita della stessa. I due protagonisti si rincontrano. Alyssa ha cambiato totalmente vita, ha lasciato la scuola ed è in procinto di sposarsi, poiché si è arresa e non ha più aspirazioni. James è rimasto orfano, quindi vuole tornare dalla ragazza che gli ha fatto battere il cuore. Ed ecco che intraprendono un altro viaggio stavolta in compagnia di un terzo personaggio, Bonnie (Naomi Ackie), che vuole vendicarsi dei due per aver ucciso l’amore della sua vita ( solo vedendo la serie capirete meglio). Anche Bonnie ha dei problemi, è cresciuta in una famiglia in cui viene punito severamente chi sbaglia, ad esempio vediamo una scena molto crudele in cui la madre le fa mangiare un rossetto perché il rossetto non è da ragazze per bene ma da poco di buono. La particolarità di questa serie sono proprio i personaggi, dal loro volto non traspare alcuna emozione, sembrano così apatici e privi di vita. Prendono le cose così come vengono e le commentano con sarcasmo e ironia. Lo stesso sentimento dell'amore è visto in modo grottesco e privo di senso. È diversa dalle altre serie adolescenziali che provano a raccontare i problemi legati all'età, quindi alcol, droga o sesso. Questi personaggi sono singolari, potrebbero sembrare "strani" o "pazzi" ma in realtà hanno solo una grande difficoltà ad esprimere i loro sentimenti, sono disturbati.  Tutto ciò che vogliono è sentirsi amati ma purtroppo sono capitati in situazioni familiari che non hanno loro trasmesso l'amore che si prova in una famiglia: Alyssa ha vissuto con la mamma e il patrigno viscido e molestatore, James ha visto la madre suicidarsi.
Il loro scappar via aveva altri obbiettivi, la ragazza voleva solo incontrare il padre e fuggire dalla sua vita, James credendosi psicopatico, voleva provare ad ucciderla così da sentirsi un vero serial killer. Invece i due si innamorano. Un amore diverso, un amore in cui non ci sono smancerie e sguardi dolci, loro sono silenziosi, quasi acidi, come ne La solitudine dei numeri primi. Ecco, loro sono così, distanti e vicini al contempo,  anche se alla fine riescono a trovare un punto di incontro prendendo consapevolezza dei loro problemi. Alyssa dice una cosa importante: <<Il problema di chi soffre di mancanza d'amore è che non lo sanno riconoscere, quindi è facile che vengano ingannati e vedono quello che non c'è. Ma in realtà tutti quanti mentiamo a noi stessi.>>. Suppongo che sia proprio questo il fulcro della narrazione, la ricerca dell'essere amati nonostante non si conosca cosa sia per davvero l'amore. Tutti sentiamo la necessità di essere importanti per qualcuno, di sentirci coccolati, amati e compresi. Purtroppo può capitare che scambiamo per segnali d'amore ciò che di amore non ha nulla e ci passiamo sopra. Una rappresentazione davvero cruda dei sentimenti quella di TEOTFW, ma cosa succede nel momento in cui si prende coscienza dell'amore e si scopre che tutto quel che c'è stato prima era stata pura illusione, costrutto delle nostre necessità? Questo è  l'inizio, the beginning of the f***ing world. Probabilmente è in cantiere una terza stagione ma temo che possano rovinare questa serie. Così è davvero perfetta e l'ho apprezzata moltissimo, 8½ è il mio voto! Inoltre per i cinefili è possibile notare più di un film di Quentin Tarantino in questa serie (come la scena in cui ballano nella casa del professore). Quindi è davvero ricca di citazioni e di significato, da vedere assolutamente!
E per oggi è tutto! Baci stellari 
~A. List

P.s. se vi state chiedendo dove avete visto questi attori (perché sono sicura che li avete già visti), ecco dove: Alex Lawther in Black Morror, episodio 3x03 Shut Up and Dance, ed è anche il piccolo Alan Turing in The Imitation Game; invece Jessica Barden ha preso parte alla prima stagione di Penny Dreadful; Naomi Ackie è conosciuta per i suoi ruoli in Lady Macbeth e in Star Wars:L'ascesa di Skywalker.

Commenti

Post popolari in questo blog

Hunters: a caccia di nazisti

Il 21 febbraio 2020 è stata distribuita su Amazon Prime Video la serie tanto attesa, Hunters . L'ideatore, David Weil, si è ispirato ai racconti della nonna sopravvissuta all'Olocausto, pertanto è toccato da vicino, seppur indirettamente, dal dramma della Shoah. La serie, composta da dieci puntate, non è nata con l'intento di essere storica. Si parte da fatti storici davvero avvenuti per poi raccontare tutt'altro con la propria immaginazione. Difatti è stata accusata di non riprendere la veridicità dei fatti e soprattutto di aggiungere torture di cui non ci sono state prove attendibili. Le accuse sono state mosse direttamente dall'Auschwitz Memorial Museum. La tortura incriminate è la scacchiera umana ed è stata criticata perché, con tutti gli orrori avvenuti nei campi di concentramento, aggiungerne altri non sembrava necessario. Probabilmente la scacchiera è solo un simbolo, perché tutto gira intorno alla scacchiera, anche la sigla iniziale. Sono tutti dell

How I met your mother

Al settantesimo Festival di Sanremo tenutosi all'Ariston dal 4 all'8 febbraio, i Pinguini Tattici Nucleari si sono classificati al terzo posto con il brano Ringo Starr , omaggio al batterista dei Beatles, Ringo Starr. Questa canzone ha spopolato, è stata amata da tutti e in particolar modo dagli amanti di film e serie tv. Le numerose citazioni hanno fatto subito concentrare su di essi l'attenzione, anche da parte di chi il Festival non l'ha seguito. Ed è stato subito un riprendere la frase del brano "Tu eri Robin, poi hai trovato me. Pensavi che fossi il tuo Batman ma ero solo il tuo Ted" per chi con How I met your mother praticamente ci è cresciuto. Infatti il bellissimo gioco di parole, o meglio di nomi, ha unito insieme il famoso supereroe della DC, Batman, e Ted. Il collante? Robin! Nel primo caso è l'assistente di Batman,  nel secondo è riferito a  Robin Scherbatsky, una delle protagoniste della sitcom. Come non amare questo riferimento? Tutti

Friends, non tramonta mai

Friends (reso graficamente come F•R•I•E•N•D•S ) è una di quelle sitcom intramontabili che hanno fatto praticamente la storia. Creata da David Crane e Marta Kauffman, è andata in onda dal 1994 al 2004 con un totale di 10 stagioni e 236 episodi. Come in ogni sitcom che si rispetti, ogni episodio ha una durata di venti minuti circa, la comicità è il centro della narrazione e ha i suoi luoghi del cuore, qui il Central Perk, la caffetteria punto di ritrovo degli amici, e gli appartamenti del palazzo nel West Village dove abitano alcuni protagonisti. Forse la comicità di Friends potrebbe non piacere a primo acchito o far desistere le nuove generazioni dal vederla, ma alla fine è davvero leggera e godibile, ed è impossibile non affezionarsi ai personaggi. Non c'è dubbio che questa sitcom abbia spiegato le ali a tutte le altre, ad How I met your mother (ne parlo qui ) o Scrubs e The Big Bang Theory. Infatti ci sono moltissime somiglianze, partendo dal gruppo di amici e dai luo