Passa ai contenuti principali

Chernobyl, una verità rivelata

Quanti di voi amano la storia? Personalmente adoro le serie televisive a sfondo storico. Una serie che consiglio agli appassionati di storia o ancora, a tutti i curiosi, è Chernobyl. Una miniserie statunitense-britannica composta da sole cinque puntate che durano poco più di un'ora, è l'ideale per catapultarsi in uno dei periodi più catastrofici dell'Ucraina sovietica. Come al solito la storia ci consegna grandi personaggi e noi li consacriamo alla gloria eterna. Ma tutti i personaggi hanno questo risultato? Quanti uomini di grande spessore sono stati occulati dagli omertosi? Eppure si sa che la storia è una grande amica della verità, prima o poi ciò che è realmente successo viene a galla. E questa serie appunto si concentra sulla spiegazione di quel che è avvenuto in quel non poi così lontano 26 aprile 1986 nella centrale nucleare di Chernobyl, a Pripyat. La serie riflette quasi del tutto i fatti accaduti, infatti si basa sulle testimonianze degli abitanti di Pripyat raccolte dalla scrittrice bierlorussa Svetlana Alexievich in  Preghiera per Černobyl'.  
La serie ha debuttato il 6 maggio di quest'anno negli Stati Uniti e in Inghilterra, invece in Italia è stata trasmessa a partire dal 10 giugno su Sky Atlantic, quindi la potete trovare tranquillamente doppiata e godervela sul divano. Inoltre la parte scientifica è curata nei minimi dettagli e resa comprensibile anche a chi di fisica non capisce un tubo, me compresa. L'ideatore e sceneggiatore di questo piccolo cammeo è Craig Mazin, il regista è Johan Renck.
 La narrazione non è lineare, i continui flashback spiegano i fatti accaduti rendendo più accattivante la storia. Un altro aspetto degno di nota è il sembrare una vicenda surreale. Ho avuto l'impressione di vedere una serie fantascientifica, qualcosa che non potrebbe mai succedere o che potrebbe accadere in un ipotetico futuro. Invece è storia, è avvenuto davvero e soltanto quasi trent'anni fa. Questo aspetto è sicuramente spaventoso perché mentre guardi il susseguirsi delle puntate pensi "Miseriaccia, tutto questo è successo davvero", ed è inevitabile averne paura. Do un 10 a questa serie, sebbene sia a tratti lenta. Per un genere storico di questa portata però è semplicemente perfetta.

Perché guardare questa serie? 

 Oltre alla veridicità dei fatti narrati, questa serie va guardata per i vari spunti di riflessione che essa ci offre. Innanzittutto ci fa capire come un errore umano può essere pericoloso e non su piccola scala, anzi. Il problema vero e proprio non è tanto commettere l'errore, perché errare humanum est. Il problema è che abbiano perseverato nell'errore. Si poteva evitare questa catastrofe? Sì. Seguendo i protocolli di sicurezza e, soprattutto, costruendo delle centrali nucleari a norma di legge, questo si sarebbe potuto evitare. Purtroppo le cose sono andate diversamente in primis perché i capi politici hanno voluto risparmiare sui materiali di costruzione dei reattori e poi perché dopo l'esplosione si sono preoccupati maggiormente di occultare quale fosse stato il vero problema invece di farsi aiutare in maniera più appropriata dagli altri Stati. A quel tempo il motivo prettamente patriottico di non mostrarsi deboli, di mantere la loro supremazia, stava più a cuore rispetto al benessere di una comunità ignara dei danni causati da quell'incidente nuclerare. Ovviamente in contrapposizione ai ministri abbiamo un gruppo di eroi che hanno provato a contenere il disastro, i protagonisti di questa serie. Senza di loro probabilmente i danni sarebbero stati ancora maggiori. Va menzionato Valerij Alekseevič Legasov (interpretato da Jared Harris), vicedirettore dell'istituto dell'energia atomica Kurchatov e parte integrnate della squadra che ha risposto al disastro, e Boris Shcherbina, (interpretato da Stellan Skarsgård) vicepresidente del consiglio dei ministeri e capo dell'ufficio per il combustibile e l'energia. Questi due uomini, includendo tutto il gruppo che ha fronteggiato il disastro di Chernobyl, hanno dato prova di grande altruismo e di responsabilità. Erano in effetti gli unici a poter intervenire, così facendo hanno messo a repentaglio la loro stessa vita. Avrebbero potuto voltare le spalle ad una nazione che remava loro contro, invece sono andati avanti per il bene dell'umanità. La conoscenza è responsabilità, e loro hanno incarnato il connubbio perfetto tra dovere verso la patria e verso il popolo. Sapevano a cosa sarebbero andati incontro, eppure non si sono tirati indietro.


Trama e personaggi ( SPOILER )

La trama si svolge durante il disastro di Chernobyl, lo vediamo dall'inizio alla fine, con tutte le cause e conseguenze. Le prime scene sono di grande impatto, quelle strane luci e quella strana polvere che illuminava ogni cosa agli occhi degli abitanti di Pripyat sembrava qualcosa di bellissimo, non di catastrofico. Seguiamo le vicende del vigile del fuoco Vasily Ignatenko ( interpretato da Adam Nagaitis) e di sua moglie Lyudmilla (Jessie Buckley). Vasily è uno dei vigili che proverà a spegnere quell'incendio, ovviamente le radiazioni saranno così dannose che il suo destino è già segnato. L'amore di Lyudmilla per il marito è una delle chicche più romantiche di questa storia anche se mi ha lasciato dell'amaro in bocca perché, gravida, non ha pensato al bene del bambino, incontrando à vis à vis il marito ormai malridotto. La storia è narrata da Legasov, egli ha registrato delle cassette perché gli era stata negata la possibilità di diffondere la verità. Infatti Legasov sapeva fin dal principio dei difetti della centrale e dopo l'incidente, dopo aver cercato di dire cosa fosse successo, fu costretto al silenzio e gli furono tolte tutte le sue cariche e onori. Logorato dal rimorso muore suicida lasciando in eredità queste cassette contenenti la verità. Un ruolo importante è svolto da Shcherbina, dapprima contrario alle scellerate parole di Legasov, ma poi è uno dei pochi che lo sostiene. Ulana Khomyuk (interpretata da Emily Watson), una scienziata dell'istituto per l'energia nucleare dell'Accademia di scienze della Bielorussia SSR, investiga sul disastro aiutando  Legasov a scongiurare la catastrofe e a ricostruire correttamente le dinamiche dell'accadimento di quella notte  grazie ad una serie di testimonianze raccolte all'ospedale numero 6 di Mosca. Gli autori hanno introdotto il personaggio fittizio di Khomyuk per omaggiare i tanti fisici e ingegneri che collaborarono con Legasov nei mesi che seguirono all'incidente. Insomma, la trama non si distacca dalla realtà dei fatti. Però vediamo scene abbastanza cruente e di una sofferenza infinita. Vediamo come dopo l'incidente hanno dovuto abbattere animali, come hanno abbandonato le loro case sperando in un ritorno mai avvenuto, come hanno provato a riparare al danno.
 


Questa serie ha tutte le carte in regola per essere vista, dunque non ve la perdete assolutamente!


-List 

Commenti

Post popolari in questo blog

Hunters: a caccia di nazisti

Il 21 febbraio 2020 è stata distribuita su Amazon Prime Video la serie tanto attesa, Hunters . L'ideatore, David Weil, si è ispirato ai racconti della nonna sopravvissuta all'Olocausto, pertanto è toccato da vicino, seppur indirettamente, dal dramma della Shoah. La serie, composta da dieci puntate, non è nata con l'intento di essere storica. Si parte da fatti storici davvero avvenuti per poi raccontare tutt'altro con la propria immaginazione. Difatti è stata accusata di non riprendere la veridicità dei fatti e soprattutto di aggiungere torture di cui non ci sono state prove attendibili. Le accuse sono state mosse direttamente dall'Auschwitz Memorial Museum. La tortura incriminate è la scacchiera umana ed è stata criticata perché, con tutti gli orrori avvenuti nei campi di concentramento, aggiungerne altri non sembrava necessario. Probabilmente la scacchiera è solo un simbolo, perché tutto gira intorno alla scacchiera, anche la sigla iniziale. Sono tutti dell

How I met your mother

Al settantesimo Festival di Sanremo tenutosi all'Ariston dal 4 all'8 febbraio, i Pinguini Tattici Nucleari si sono classificati al terzo posto con il brano Ringo Starr , omaggio al batterista dei Beatles, Ringo Starr. Questa canzone ha spopolato, è stata amata da tutti e in particolar modo dagli amanti di film e serie tv. Le numerose citazioni hanno fatto subito concentrare su di essi l'attenzione, anche da parte di chi il Festival non l'ha seguito. Ed è stato subito un riprendere la frase del brano "Tu eri Robin, poi hai trovato me. Pensavi che fossi il tuo Batman ma ero solo il tuo Ted" per chi con How I met your mother praticamente ci è cresciuto. Infatti il bellissimo gioco di parole, o meglio di nomi, ha unito insieme il famoso supereroe della DC, Batman, e Ted. Il collante? Robin! Nel primo caso è l'assistente di Batman,  nel secondo è riferito a  Robin Scherbatsky, una delle protagoniste della sitcom. Come non amare questo riferimento? Tutti

Friends, non tramonta mai

Friends (reso graficamente come F•R•I•E•N•D•S ) è una di quelle sitcom intramontabili che hanno fatto praticamente la storia. Creata da David Crane e Marta Kauffman, è andata in onda dal 1994 al 2004 con un totale di 10 stagioni e 236 episodi. Come in ogni sitcom che si rispetti, ogni episodio ha una durata di venti minuti circa, la comicità è il centro della narrazione e ha i suoi luoghi del cuore, qui il Central Perk, la caffetteria punto di ritrovo degli amici, e gli appartamenti del palazzo nel West Village dove abitano alcuni protagonisti. Forse la comicità di Friends potrebbe non piacere a primo acchito o far desistere le nuove generazioni dal vederla, ma alla fine è davvero leggera e godibile, ed è impossibile non affezionarsi ai personaggi. Non c'è dubbio che questa sitcom abbia spiegato le ali a tutte le altre, ad How I met your mother (ne parlo qui ) o Scrubs e The Big Bang Theory. Infatti ci sono moltissime somiglianze, partendo dal gruppo di amici e dai luo