Iniziamo il nuovo anno con la recensione di una serie che ha debuttato proprio a Natale, il 25 dicembre 2020. Ha tenuto incollati tantissimi telespettatori, parlo del nuovo period drama targato Netflix e prodotto dalla Shondaland (nota per Grey's Anatomy e Le regole del delitto perfetto), Bridgerton! La serie britannico-americana è tratta dai romanzi rosa a sfondo storico di Julia Quinn, Il duca ed io. Perché ha avuto tanto successo? Prendiamo Gossip Girl con i suoi scandali e pettegolezzi diffusi sul blog, prendiamo l'ambientazione, i costumi e la maniera delle corti di Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen, e spolveriamo su questa miscela un po' di 50 sfumature di grigio di Erika Leonard James... Otteniamo Bridgerton! Sono questi gli ingredienti che hanno reso questa serie così accattivante, così travolgente. Si sa, il gossip funziona sempre con noi telespettatori! Ma passiamo alla trama. Ci troviamo nell' Età della Reggenza, a Londra. È iniziata la stagione della caccia, no...Non una caccia vera e propria, ma di una caccia al marito! Le giovani donne delle famiglie dell'alta società in età da marito si presentano al cospetto della regina Charlotte (Golda Rosheuvel) per dare il via al corteggiamento. La regina Charlotte vede in Daphne Bridgerton ( Phoebe Dynevor) la punta di diamante della stagione, e quindi, con questa benedizione, la più grande tra le Bridgerton avrà numerosi corteggiatori. Nonostante i tantissimi pretendenti, la ragazza ad un tratto resta senza corteggiatori per colpa del fratello maggiore, Anthony (Jonathan Bailey).
Infatti, Anthony si occupa della sua famiglia da quando il padre li ha lasciati e, essendo lui l'uomo di casa, non trova nessuno all'altezza della sorella. Daphne, messa alle strette, si coalizza con l'affascinante duca di Hastings, Simon Basset ( Regé-Jean Page), per far credere a tutti di essere corteggiata da lui prendendo due piccioni con una fama: lei riacquista il fascino della donna inarrivabile e per questo i lord riprendono il loro interesse per lei; mentre il duca di Hastings, che non cerca moglie, può non interessarsi a nessuna impedendo alle madri delle altre fanciulle di infastidirlo per combinare un matrimonio. Simon, infatti, è lo scapolo più ambito visto il titolo, quindi tutte cercano di entrare nelle sue grazie. Ma Simon, per motivi personali e legati alla sua infanzia, ha deciso di non maritarsi. Il caso vuole che Simon sia anche il miglior amico di Anthony...Potete solo immaginare, dunque, quante incomprensioni ci possano essere tra i due migliori amici! La stagione della caccia è resa molto piccante da Lady Whistledown, una anonima signora che scrive sul Newsletter tutti gli scandali e i pettegolezzi dei corteggiamenti. Sa sempre tutto, ma se Gossip Girl inviava e-mail ai suoi lettori, Lady Whistledown diffonde i fogli in tutta la città con le notizie più succulente. Ovviamente, proprio come il noto blog di Manhattan, questo giornalino mette i bastoni tra le ruote a tutti i lord e le lady coinvolti in questo corteggiamento. In un certo qualmodo questa simpatica pettegola è rappresentata dall'ape, infatti vediamo questo insetto più volte che gironzola per casa e si poggia sulla porta o sulla finestra, come se tutti fossero spiati; c'è da dire che la presenza dell'ape è un omaggio al romanzo in quanto il visconte Bridgerton, padre di Daphne, è morto per una puntura d'ape, cosa che non viene spiegata, però, nella serie.
Chi è che proverà a smascherare questa gossippara impertinente? Eloise Bridgerton (Claudia Jessie), la sorella minore di Daphne; al contrario della maggiore, Eloise è ribelle e non è interessata al matrimonio o ai ragazzi, vuole essere indipendente (ricorda molto Jo March della Alcott a dir il vero) e perciò impiegherà tutte le sue energie nella ricerca per scoprire chi è questa Lady Whistledown. Alla storia tra Daphne e Simon si intrecciano quelle degli altri fratelli Bridgerton, Benedict ( Luke Thompson) e Colin (Luke Newton). Bisogna anche menzionare almeno un'altra famiglia importante, quella dei Featherington. Portia Featherington (Polly Walker) un po' mi ha ricordato la matrigna di Cenerentola; infatti ha due figlie superficiali e snobba la più piccola, Penelope ( Nicola Coughlan), perché è amante della lettura e un po' imbranatella. E poi nella famiglia Featherington arriva Marina Thompson ( Ruby Barker), una bellissima giovane che deve sposarsi al più presto perché è in dolce attesa, e ovviamente all'epoca questa situazione era piuttosto spiacevole in quanto la sua virtù era stata violata. Tra danze, ricevimenti e scandali, la serie si avvia poi alla passione e all'erotismo. Infatti, verso le ultime puntate (sono otto in tutto), la componente erotica aumenta a dismisura; per dirla alla Valerio Scanu, i protagonisti iniziano a far l'amore in tutti
i modi, in tutti i luoghi e in tutti i laghi. Sicuramente è una serie che ti prende, è fatta magistralmente sia per le musiche, sia per i costumi, sia per le ambientazioni e sia per i dialoghi, davvero molto puntuali. Hanno arrangiato canzoni pop dei Maroon 5, Taylor Swift, Shawn Mendes e Ariana Grande per creare quell'elemento anacronistico in linea con l'intenzione della serie. Se infatti i costumi si attengono al periodo storico (hanno confezionato 7.500 pezzi di cui solo Daphne ne ha indossati 104), la trama non ha alcun fondamento nella storia, è tutto inventato. Non è una serie storica, quindi è anche accettabile la scelta di personaggi di colore al potere. Ebbene sì, una delle critiche mosse alla serie è stata proprio questa: scegliere la regina Charlotte e il protagonista maschile Simon Basset di colore perché "all'epoca questa cosa non era possibile".
E con ragione, ma qui parliamo di una serie ucronica che non ha niente a che vedere con la storia. A questa critica risponde direttamente l'ideatore della serie, Chris Van Dusen, dicendo che secondo alcuni storici la regina Carlotta di Meclemburgo-Strelitz , moglie di George III, sia stata la prima regina di origini miste
della Storia e per questo si è domandato cosa sarebbe successo se grazie a
lei altre persone di colore fossero state elevate in società con titoli e
terre. Ecco svelato il mistero, qui c'entra poco il politically correct, dunque. D'altronde nella serie non c'è nessuno che lamenta di una qualche discriminazione razziale, in linea con quanto dichiarato dall'ideatore. Ma questa non è stata l'unica critica mossa a Bridgerton. Una scena della sesta puntata ha fatto scalpore e ha suscitato indignazione nel pubblico. Non andrò nei dettagli, ne parlerò in un trafiletto a parte perché non voglio fare spoiler. Ma ci tengo a precisare che parliamo di finzione, ogni serie è una finzione. E nella finzione si dovrebbe essere liberi, in realtà. Dovremmo essere un po' più tolleranti ed evitare di essere così moralisti. D'altronde la violenza sugli uomini esiste, anche se non se ne parla molto spesso. Ma imputare la serie di non aver stigmatizzato abbastanza questa vicenda, non è giusto. Era un evento centrale per gli svolgimenti per la trama, e non solo...Non ha in nessun modo giustificato o incoraggiato un simile atto. Comunque, una serie da non perdere, frizzante e sui generis. Voto: 8.
Pensieri seriali: la critica sulla sesta puntata
Che cosa è successo nella sesta puntata? Daphne costringe, durante la luna di miele, Simon ad aver un rapporto completo con lei. Un atto deplorevole, parliamo comunque di sesso non consensuale. E capisco che a molti abbia fatto storcere il naso questa scena. Alle critiche, Chris Van Dusen ha risposto che questa scena è presente nel libro e che addirittura era una scena più cruda. Ha aggiunto, inoltre, che il libro è uscito nel 2000 e che perciò il pubblico non era ancora sensibile a certe tematiche quanto lo sono adesso. Sono d'accordo con lo showrunner, il pubblico sia dei lettori e sia dei telespettatori è cambiato rispetto a vent'anni fa. Questo non significa, però, che dovremmo eliminare tutto quel che ci sembra scomodo e "poco corretto". Parliamo sempre di finzione, di qualcosa di verosimile. Possiamo giudicare male Daphne, ma non Chris Van Dusen o Julie Quinn per aver inserito questo elemento. Ma partiamo da alcune premesse importanti. Perché Daphne ha commesso un tale gesto tacciato come stupro? Daphne, per quanto scaltra sia, resta una ragazzina inesperta, non conosce nulla del mondo. Vuole una famiglia, un marito, dei figli, ma non sa cosa significhi davvero. Si ritrova sposata ed inesperta, impegnata con un uomo che non può avere figli. Ricordate, vero? Simon le dice che non vuole sposarla perché non può avere figli e non la condannerebbe mai a questo destino visto che lei vuole dei bambini. Daphne accetta comunque di sposarlo, un po' perché è innamorata, un po' perché non vuole che muoia per mano del fratello Anthony. Scopre cosa sia l'amore, cosa significhi unirsi carnalmente, ma non sa come si concepiscono i figli. Insomma, Daphne non sa niente di niente e la madre non le ha spiegato un accidenti. Ecco che resta sorpresa quando vede nudo per la prima volta Simon, addirittura pensa che lui si faccia male! L'inesperienza è visibile in ogni scena. Ma poi chiede consiglio alla sua domestica e scopre la verità. Si sente ingannata perché potere e volere sono due cose diverse. Simon ha scelto da solo, per il suo voto, di non volere figli. Non è stato sincero con lei, Simon può avere figli ma non vuole. Daphne si è sentita tradita, lei si fidava di lui. Ha accettato il non "poter" aver figli perché pensava che fosse così, invece è una volontà di Simon. Come Simon ha deciso per lei, lei ha deciso per lui. Daphne ha indubbiamente sbagliato ovviamente, forse senza capire a pieno l'entità del suo atto. Non è una giustificazione, ma una spiegazione al perché questa scena non dovrebbe sollevare troppi moralismi. Quindi questo gesto non è stato fatto senza un motivo, è stato costruito a tavolino e con coerenza. Essendo una serie, non mi sembra il caso di polemizzare così tanto. La violenza sugli uomini è poco trattata ma esiste, quindi perché non inserire questa scena o non seguire il libro? È fantasia. Concludo dicendo che resta una mia opinione.
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